Nati nel 1989, i Virtuosi Italiani sono una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, regolarmente invitati nei più importanti teatri, festival e stagioni in tutto il mondo.
Ai Virtuosi Italiani viene riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all'eccellente qualità artistica dimostrata in oltre trent'anni di attività.
I Virtuosi Italiani si sono esibiti per i maggiori teatri e per i principali enti musicali italiani e hanno effettuato numerose tournée all’estero, con concerti nelle più importanti sale del mondo. Hanno collaborato all'allestimento dell'Apollon Musagete di Stravinsky con il New York City Ballet, nel 2001 hanno eseguito tutte le opere in un atto di Rossini per l’Opera Comique di Parigi e hanno tenuto due concerti al Konzerthaus di Vienna.
L'attenzione dei Virtuosi Italiani alla ricerca filologica li ha condotti a esibirsi nel repertorio barocco e classico anche su strumenti originali.
L'attività discografica è ricchissima, con più di 150 CD registrati per le maggiori case discografiche ed oltre 500.000 dischi venduti in tutto il mondo.
Dal 2011 i Virtuosi Italiani sono protagonisti di una Stagione Concertistica, nella Chiesa dell'Ospedale della Pietà a Venezia, luogo in cui Antonio Vivaldi per tutta la sua vita suonò, insegnò e diede la luce a tutte le opere.
L'impostazione artistica vede come figure cardine quella del Konzertmeister e primo violino Alberto Martini.
Il Direttore Principale è Corrado Rovaris.
Il concerto dei Virtuosi Italiani, diretti da Alberto Martini, sarà dedicato all'evoluzione e allo sviluppo del genere del concerto nelle diverse forme del concerto d’insieme, dal Concerto Grosso barocco a quello solistico.
Una delle massime innovazioni introdotte durante il periodo del tardo barocco fu la definizione del genere del concerto nelle diverse forme del concerto d’insieme, che assieme all’ouverture contribuirà allo sviluppo della sinfonia, del concerto grosso, in cui si alternano il tutti e un gruppo più ristretto di strumenti ma che non supererà la metà del XVIII secolo, e del concerto solistico, dove al tutti si contrappone un solo strumento del quale è messo in evidenza il virtuosismo e che sarà una delle forme musicali maggiormente utilizzate dei secoli successivi.