Beethoven e Brahms a confronto nel concerto della Tatarstan Symphony Orchestra, diretta da Alexander Sladkovsky e affiancata dal violino di Sayaka Shoji: il pensiero beethoveniano e i riferimenti al suo modello sinfonico sono infatti centrali nella Prima Sinfonia del Maestro di Amburgo, da lui composta quando aveva superato i quarant'anni, che venne accolta dal celebre direttore Hans von Bülow come la "decima di Beethoven", come se Brahms fosse il degno erede di quest'ultimo.
La Tatarstan Symphony Orchestra è universalmente riconosciuta per le interpretazioni sofisticate e la ricchezza delle sue programmazioni.
L'Orchestra è nata nel 1966 su iniziativa di Nazib Zhiganov, ex Presidente dell'Unione dei Compositori del Tatarstan e Rettore del Conservatorio di Kazan.
La formazione ha debuttato il 10 aprile 1967, diretta da Natan Rakhlin.
Con l'attuale direzione di Alexander Sladkovsky, la Tatarstan Symphony Orchestra ha sviluppato vari progetti in ambito socio-educativo: fra i programmi spiccano proposte ed eventi culturali a favore di bambini malati e affetti da disabilità.
Per il proprio impegno sociale e umanitario, la Tatarstan Symphony Orchestra è stata premiata due volte dal Presidente della Repubblica del Tatarstan.
Alexander Sladkovsky, Artista del Popolo della Federazione Russa, è stato assistente di Mariss Jansons e Mstislav Rostropovič e, dal 2006 al 2010, ha condotto la New Russia State Symphony Orchestra sotto la direzione di Yuri Bashmet.
Dal 2010 Alexander Sladkovsky è Direttore Artistico e Direttore Principale della Tatarstan Symphony Orchestra della città di Kazan, presso la regione russa del Tatarstan, la quale - grazie al suo intervento, si è affermata come una delle più significative orchestre della nazione.
Lavorando da oltre nove anni con la Tatarstan National Symphony Orchestra, Alexander Sladkovsky ha notevolmente incrementato lo status dell’ensemble nella vita musicale della Repubblica del Tatarstan e dell’intera Russia, incrementando le sue potenzialità creative e applicando i più recenti modelli professionali e lavorativi di respiro internazionale.
Descritta dalla rivista Gramophone come “una formidabile musicista, in grado di attingere ad enormi riserve tecniche e di raccogliere qualsiasi sfida le venga lanciata”, Sayaka Shoji è stata la prima artista giapponese e la concorrente più giovane a vincere il Premio Paganini nel 1999.
Sayaka Shoji suona il prezioso violino Stradivari Recamier del 1729.