Fazil Say incanta da più di due decadi pubblico e critica grazie alle superbe qualità tecniche, all’enorme talento di improvvisatore e alla particolare visione estetica personale. Capace di dominare i maggiori cavalli di battaglia della letteratura pianistica, compone concerti solistici, brani per orchestra e musica da camera e vanta commissioni da parte delle più importanti istituzioni musicali internazionali. Say ha iniziato a studiare pianoforte con Mithat Fenmen, allievo di Alfred Cortot. La sua fama di virtuoso si è diffusa presto: nel 1986 il compositore Aribert Reimann ha affermato che l’allora sedicenne “Mozart Turco”, come è spesso soprannominato, suonava “come un diavolo”. Fazil Say si è fatto conoscere anche per l’assiduo lavoro di armonizzazione delle culture turca ed europea-occidentale: un progetto che lo avvicina parecchio a Mozart, cosmopolita ante litteram, autore non solo della celeberrima Marcia Turca nell’Undicesima Sonata ma anche di pezzi ricchi di suggestioni ottomane e di altre turquerie, come le sonorità percussive dei giannizzeri.