Emanuele Arciuli è considerato uno dei più convinti interpreti di musica moderna americana e lavora regolarmente con grandi compositori statunitensi come Babbitt, Rzewski, Torke, Daugherty, Bolcom e Harbison che gli hanno dedicato loro opere. Il progetto “American Landscapes: l’America in bianco e nero” per cinque tastiere esplora la musica contemporanea colta del Nuovo Continente, costruita dalla fine dell’Ottocento su una propria identità sonora emancipata dai canoni europei e che ha in seguito sviluppato un amplissimo repertorio di ritmi richiamanti, fra gli altri, il folklore locale, il jazz, le suggestioni africane-caraibiche, sino a giungere alle sperimentazioni acustiche ed elettroniche di John Cage. Arciuli suona regolarmente per le maggiori istituzioni e con i più celebri direttori. È titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e dal 1998 è frequentemente professore ospite al College Conservatory of Music di Cincinnati e in altre università americane. Nel 2011 gli è stato conferito il Premio Abbiati come miglior solista.