I Six concerts avec plusieurs instruments, composti da Bach a Köthen fra il 1717 e il 1723 e ribattezzati Concerti Brandeburghesi nel 1873 dal biografo del compositore Philipp Spitta, costituiscono un affascinante laboratorio delle possibilità di scrittura per gruppo strumentale, indagate attraverso una straordinaria varietà di soluzioni compositive.
I Concerti Brandeburghesi di Bach, i quali hanno impresso alla storia della musica uno dei momenti di altissima “avanguardia”, rappresentano un caso unico e rivoluzionario se si pensa al concetto di “Concerto” al tempo in cui essi furono composti.
Concerto significava contrasto, competizione, ma anche colloquialità, omogeneità timbrica e fraseologica. Nulla di tutto ciò appare ascoltando i Brandeburghesi.
Bach compone sei Concerti che impongono all’ascolto in primo luogo una grandiosa qualità timbrica, innovativa anche nel gioco contrappuntistico del dialogo tra i Soli e tra Soli e Tutti. Unendo la lezione assimilata dai modelli italiani di Vivaldi, Corelli, Albinoni e Alessandro Marcello al contrappunto rigoroso e ad alcune strutture della musica vocale, Bach usa i canoni formali dell’epoca, i movimenti estremi più vivaci, splendidi Adagi centrali, ma la scelta degli organici strumentali così varia e personalizzata riesce a prevalere, indicando con forza la caratteristica di ogni brano.
I sei Concerti Brandeburghesi danno, quindi, vita ad una sorta di piccola enciclopedia dimostrativa delle possibilità aperte al genere del concerto, pur nella varietà di una forma specifica, dell'organico strumentale di volta in volta impiegato e del diverso stile che le caratterizza.
L'Ensemble Zefiro è stato fondato nel 1989 dagli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi e dal fagottista Alberto Grazzi, diventando negli anni un punto di riferimento per il repertorio di musica da camera del '700 e '800 con strumenti d’epoca.
L'attività di Zefiro si divide in tre organici, ossia ensemble da camera, gruppo di fiati (Harmonie) ed orchestra barocca, e propone una grande varietà di programmi dall’ampio repertorio del Settecento: dai concerti a 5 e per strumenti solisti di Vivaldi alle opere teatrali e musica festiva di Handel, dalle cantate di Bach alle Messe di Haydn, fino alla musica per fiati di Mozart, Beethoven e Rossini.