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Uto Ughi

Uto Ughi

Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia: all’età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n° 2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini.
Allievo di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin, a dodici anni inizia le sue grandi tournée, suonando nelle principali capitali e Festival del mondo, con le più rinomate orchestre sinfoniche - come quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra, sotto la direzione di maestri quali Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Penderecki, Rostropovich, Sargent, Sinopoli, Spivakov, Temirkanov.
La sua intensa attività discografica annovera le registrazioni dei Concerti di Beethoven e Brahms con Sawallisch, il Concerto di Cajkovskij con Sanderling, di Mendelssohn e Bruch con Prêtre, l’integrale dei Concerti di Mozart, Viotti, Vivaldi, tre Concerti di Paganini nell’edizione inedita di direttore solista, il Concerto di Dvorak con Leonard Slatkin; le Sonate e Partite di Bach per violino solo.
Tre le ultime incisioni, le raccolte Violino Romantico (con I Filarmonici di Roma) e Note d’Europa, con Andrea Bacchetti al pianoforte, entrambe per Sony Classical.
Nel 2013, Uto Ughi ha inoltre pubblicato il libro Quel Diavolo di un Trillo. Note della mia vita (Einaudi). Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro, e con uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven dedicò la famosa Sonata.
Uto Ughi non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese, impegnato nella salvaguardia del patrimonio artistico, così come nella valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei conservatori italiani.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile.
Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici.
Nel 2015 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea magistrale ad honorem in Scienze pedagogiche.
Nel 2022 è stato nominato Direttore Artistico del centenario dell’Accademia Chigiana di Siena. Recentemente il Ministero della Cultura lo ha nominato membro del Consiglio Superiore per lo sviluppo dello spettacolo.
Il 20 ottobre 2023 nasce la Fondazione Uto Ughi, un progetto ispirato dallo stesso Maestro che ne è il Presidente con Vicepresidente Natascia Chiarlo - desideroso di condividere la propria esperienza, maturata in decenni di carriera e con lo scopo di nuovi interventi culturali attivi e fattivi, intesi a salvaguardare e avvicinare alle nuove generazioni il patrimonio artistico musicale.

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