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Concerti di Primavera

Pietro Locatto

15 maggio 2024 ore 16:00 Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Associazione "Amici del Carlo Felice e del Conservatorio Niccolò Paganini"
in collaborazione con GOG Giovine Orchestra Genovese

INTERPRETI

  • Pietro Locatto chitarra

PROGRAMMA

  • Johann Sebastian Bach
    Suite in mi minore BWV 996
  • Domenico Scarlatti
    Sonata in mi maggiore k 380
    Sonata in fa minore k 466
  • Johann Sebastian Bach
    Toccata in mi minore BWV 914
  • Johann Jacob Froberger
    Tombeau pour Monsieur Blancheroche
    Suite in do maggiore FbWV 612
  • Johann Sebastian Bach
    Ciaccona BWV 1004

MODALITÀ DI INGRESSO

L'accesso al concerto sarà gratuito per i possessori della Card Musei Nazionali di Genova.
La Card, della durata annuale e disponibile a € 30,00, permette di accedere a tutti i concerti delle associazioni musicali e offre la possibilità di partecipare ad incontri e conferenze, presentazioni di volumi organizzati e visite guidate dedicate.
La Card è acquistabile direttamente nei Musei Nazionali di Genova

Coloro che non sono in possesso della Card possono accedere al concerto al costo di € 7,00, comprensivi di ingresso al Museo e allo spettacolo.

Pietro Locatto è considerato unanimemente uno dei più interessanti e promettenti musicisti italiani della sua generazione. Le sue doti interpretative fuori dal comune l'hanno rapidamente proiettato nell'empireo dei pochissimi chitarristi italiani di rilievo internazionale”.
- Lorenzo Micheli

“Un frutto del miglior mondo chitarristico odierno” - Oscar Ghiglia

Pietro Locatto si è formato musicalmente sotto la guida di Stefano Grondona e si è perfezionato con Frédéric Zigante, Oscar Ghiglia e Lorenzo Micheli ricevendo borse di studio e particolari riconoscimenti tra cui cinque Diploma di Merito dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena.
Durante i suoi studi è stato borsista dell’Associazione "De Sono" e si è distinto risultando vincitore in numerose competizioni internazionali in diversi paesi tra cui si ricorda il primo premio al "Gianni Bergamo Music Award" di Lugano (nell’unica edizione riservata alla chitarra).
Chitarra d’oro come "giovane promessa" al Convegno Internazionale di chitarra di Milano, ha collaborato come solista con l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di Parma e l'Orchestra Sinfonica d’Este di Ferrara (eseguendo il Concierto de Aranjuez e il Concerto n. 1 di Castelnuovo-Tedesco).
Invitato dal pianista Michele Campanella ad esibirsi quale unico chitarrista all’interno del Festival Spinacorona, Pietro Locatto ha tenuto recitals solistici in festival internazionali in Italia, Spagna, Svizzera, Portogallo, Inghilterra, Croazia, Belgio, Grecia, Australia e Messico.
Il suo profondo interesse per la musica spagnola per chitarra della prima metà del novecento ha portato alla nascita di un primo disco monografico sulle opere di Federico Moreno Torroba (Stradivarius) e di un secondo album incentrato sulle figure di Llobet, Asencio e Mompou ottimamente accolti dalla critica sia in Italia che all’estero (Rai Radio 3, American Record Guide, Discover Classical, Gendai Guitar, Guitar Classique, Musica, Amadeus).
La sua ricerca nell’ambito della musica iberica si è estesa grazie alla collaborazione con la violoncellista Martina Biondi con la quale ha dato vita al Duo Evocaciones e ad un programma e ad un disco sulla musica di Cassadò, Albéniz, Granados e De Falla. Parallelamente, invitato dalla rivista Seicorde, ha dato vita ad un album dedicato a trascrizioni bachiane dal clavicembalo, dal liuto e dal violoncello edito per la collana "I Maestri della chitarra".
Nel 2019 Pietro Locatto è risultato unico chitarrista vincitore per collaborare con il Teatro Regio di Torino.
Da molti anni è attento all’insegnamento e attualmente svolge attività didattica come docente presso il Conservatorio di Bergamo, visiting professor alla LPMAM di Londra, oltre ad essere stato invitato a tenere masterclass in diversi festival e realtà italiane.
Pietro Locatto utilizza strumenti del padre liutaio Luigi Locatto: uno ispirato alla Enrique Garcia del 1904 suonata da Francisco Tarrega nel suo ultimo concerto e uno derivato da Francisco Simplicio.

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